E' opinione comune che la pioggia sia un evento atmosferico gradito a chi soffre di pollinosi

è anche vero però che durante i temporali possono aumentare esponenzialmente le crisi respiratorie: è la cosiddetta Asma da temporale (thunderstorm related asthma), una entità clinica che vale la pena di approfondire.

Come già detto, generalmente la pioggia è un elemento favorevole per gli allergici, perché riduce la concentrazione dei pollini, ma se la pioggia è molta intensa i pollini vengono frammentati e quindi sono respirabili più facilmente; inoltre c'è da considerare che le precipitazioni temporalesche concentrano i grani di polline nella parte bassa della troposfera, rendendo gli asmatici più esposti a crisi respiratorie da bronco ostruzione acuta.

L'asma da temporale è ormai un evento patologico

ben conosciuto anche dal punto di vista epidemiologico; infatti nelle ore successive ai temporali si riscontra un aumento significativo dei ricoveri per asma. Sono soprattutto i primi minuti di un temporale quelli più pericolosi, perché l'atmosfera è più ricca di materiale allergenico.

Certamente la gravità dell'asma da temporale dipende anche dalla stagione in cui il temporale si verifica, raggiungendo la massima significatività durante la stagione pollinica, cioè quando gli allergeni aerei sono più numerosi. L'asma da temporale può scatenarsi anche in soggetti naìf, che non hanno mai avuto eventi broncospastici acuti, ma solo oculorinite stagionale. Ma oggi non ci sono più le stagioni di una volta!

I cambiamenti climatici hanno determinato, tra l'altro, una irregolarità stagionale dei fenomeni temporaleschi; a ciò si aggiunge una più capricciosa tempistica della stagione pollinica, che tende ad allungarsi e a modificarsi. L'asma da temporale non è dunque una mera curiosità scientifica, ma una condizione clinica da prevedere e da curare con attenzione.

Al riguardo gli esperti della associazione allergologi immunologi italiani territoriali ospedalieri (AAIITO) hanno raccolto 5 consigli per le persone con allergia ai pollini in caso di temporale:

1. All'approssimarsi di un temporale è opportuno evitare di uscire all'aperto restando in un ambiente con le finestre chiuse per almeno i primi 30 minuti dall'inizio del temporale.

2. Se una persona con allergia ai pollini si trova in strada quando arriva un temporale è opportuno che si copra naso e bocca con un fazzoletto per i primi 30 minuti del temporale, evitando di fare respirazioni profonde; è opportuno ripararsi in un ambiente chiuso e, se è necessario, praticare la terapia antiasmatica di emergenza secondo lo specialista.

3. In caso di peggioramento della sintomatologia è opportuno recarsi con urgenza al pronto soccorso o chiamare il 118.

4. E' consigliabile per i pazienti colpiti da un attacco di affanno respiratorio acuto, effettuare una visita specialista per ricevere la giusta diagnosi e ricevere la cura più appropriata.

5. In generale è importante che gli asmatici pratichino con regolarità la terapia antiasmatica e portino sempre con sè spray contenenti broncodilatatori e corticosteroidi.

Come pneumologo esperto di medicina non convenzionale, mi permetto infine di fare alcune considerazioni di carattere generale:
una buona terapia complementare deve sempre integrare allopatia e rimedi naturali; tra essi è buona cosa scegliere presidi di cura avvicendando ed embricando rimedi fitoterapici, medicinali omeopatici, oligoelementi, sali tessutali, e agopuntura.
Nel trattamento dell'asma da temporale, e dell'asma in genere, dobbiamo ricordare che trattiamo di una malattia bronco ostruttiva sostenuta da processi infiammatori. Quindi la terapia dovrà tenerne conto e associare ai broncodilatatori e antinfiammatori allopatici dei rimedi sinergici complementari.

In particolare io prediligo:


IL FOSFATO DI MAGNESIO, un sale di Shussler molto utile in tutte le affezioni spastiche anche delle vie respiratorie: spesso è già sufficiente far sciogliere 10cp di MgP in un bicchiere di acqua tiepida alla sera.
IL VIBURNO (viburnum lantana), un arbusto di cui si utilizza la corteccia dei rami, molto utile come antispastico e broncodilatatore; va usato in macerato glicerinato, al dossaggio indicativo di 30 gtt al dì in poca acqua naturale.
IL RAME (cuprum metallicum). Oltre ad essere utilizzato come oligoelemento (magari in associazione con il manganese) a rinforzare le difese immunitarie, deve essere utilizzato in diluizione omeopatica (ad es. alla nona diluizione centesimale) come antispastico.
IL SAMBUCO (sambucus nigra), è utilizzato in terapia fin dai tempi antichi (fiori, foglie, frutti, corteccia) con svariate indicazioni. Gli estratti della corteccia, in particolare, possono essere usati negli stati infiammatori. Inoltre il sambuco può essere utilizzato in diluizione omeopatica, ricercando l'effetto broncodilatatore simil muscarinico; in tal caso si usano basse diluizioni e la frequenza delle somministrazioni deve essere elevata.
POLLINI in miscela, ad alta diluizione omeopatica: vanno usati una volta alla settimana (globuli omeopatici in tubodose) iniziando la terapia possibilmente prima della stagione della fioritura.
L'AGOPUNTURA è un presidio fondamentale nella terapia dell'asma e delle crisi
respiratorie bronco ostruttive; la stimolazione con ago anche solo dell'agopunto Shanzhong (17 RM) determina la risoluzione di un attacco asmatico.

In conclusione: non lasciamoci sorprendere dai temporali; ci sono buoni impermeabili e terapie per tutti i casi.

Dott. Vincenzo Garlando
Pneumologo in Asti e provincia 
Esperto in medicine non convenzionali

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