L’Agopuntura come possibile opzione terapeutica nella Sindrome delle Apnee Ostruttive nel sonno

Ogni anno gli pneumologi italiani si riuniscono a congresso per discutere e arricchire la propria professionalità. Nel 2020, durante il primo anno di pandemia da Covid 19, non essendoci la possibilità di un incontro in una sede congressuale tradizionale, venne sperimentata con successo la via di un congresso “da remoto”. In quella occasione ebbi l’onore di presentare alla platea dei miei colleghi il mio lavoro riguardante il possibile ruolo dell’agopuntura nel trattamento delle OSAS.


CASO CLINICO


Introduzione

La sindrome delle apnee ostruttive nel sonno, obstructive sleep apnea syndrome (OSAS), è una malattia caratterizzata da episodi ricorrenti di collasso delle vie aeree superiori, in particolare del faringe, durante il sonno. Frequentemente sottostimata, è presente in circa il 30% della popolazione, variamente correlata con gravi patologie cardiovascolari, metaboliche, neurologiche, pneumologiche, nonché correlata con l’aumentato rischio di incidenti della strada. Per questo, da anni, la terapia delI’OSAS è oggetto di continui ricerche e studi scientifici; nonostante tutti gli sforzi volti a cercare alternative, la ventilazione non invasiva a pressione positiva (CPAP) continua ad essere d’elezione nella maggior parte dei casi. Accanto alla CPAP esistono varie altre opzioni terapeutiche: posizionali, dietetiche, chirurgiche, farmacologiche, odontoiatriche; tra esse si deve considerare l’agopuntura. Infatti con la stimolazione agopunturale si ottiene un rilassamento della gola, che permette, secondo la medicina cinese, un corretto rientro all’interno del corpo dell'energia difensiva WEI QI, e questo si coniuga perfettamente con l’obiettivo medico di mantenere pervie le vie aeree durante il sonno impedendo o limitando le apnee ostruttive, e di conseguenza migliorando la qualità del sonno con la riduzione della frammentazione ipnica e della ipossia intermittente.

Metodi

Una donna di 82 anni si presenta nel nostro studio dopo diagnosi di OSAS di grado lieve e importante comorbilità cardiovascolare e neurologica. La pz. Rifiuta la CPAP, ma accetta il trattamento con agopuntura che avrà cadenza settimanale per 5 mesi, poi cadenza circa mensile per altri 5 mesi. I punti utilizzati: GV20 (Bahui),' CV22 (Tiantu),’ CV23 (Lianquam), CV17 (Danzhong), LI4 (Hegu) bilaterale; SI17 (Tianrong) bilaterale; ST36 (Zusanli), Shanglianquan Panglianquan,’ Jinjin (a sinistra) e Yuye (a destra).

Risultati: ottimo miglioramento della qualità del sonno fin dalla seconda seduta; netto miglioramento dei dati poligrafici dopo tre mesi di trattamento. Conferma dei risultati anche con la terapia di mantenimento una volta al mese. Risultati contraddittori nell’utilizzo estemporaneo dello schema terapeutico durante il mantenimento.

Conclusioni: l’agopuntura può essere una valida alternativa ai trattamenti convenzionali, a patto che ci sia compliance terapeutica da parte del paziente.

Bibliografia:

Onofrio Resta: “Disturbi respiratori nel sonno”. Ed. Minerva Medica FISA newsletter n° 27 dic 2013

Vincenzo Garlando: “OSAS e altre malattie del sonno; il ruolo deIl’agopuntura”, Asti, Convegno OMCEO, 30/09/17

Hamid Moutakab: “agopuntura per l’insonnia”. Casa editrice ambrosiana 2016 “Cronobiologia cinese” G.Faubert, Pierre Crepon. Red edizioni 2000


“Il sonno e i sogni in medicina cinese” — Jeffrey Ynen . Ed. Xinshu 2012

P.E. Quirico — T. Pedrali: “Punti e meridiani di agopuntura” UTET 1992

Atti del terzo corso nazionale SIP-IRS “La gestione multidisciplinare e multiprofessionale delle OSAS nell’età adulta”, Lecce 07-09 marzo 2019

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