S.Biagio e le Apnee notturne

Che S.Biagio ci aiuti!

“Per le preghiere e i meriti di San Biagio, Dio ti liberi dai mali della gola e da ogni altro male”

Il 3 Febbraio di ogni anno la Chiesa Cattolica ricorda S. Biagio con una cerimonia alquanto strana e suggestiva, nella quale si incrociano due candele benedette al collo dei fedeli. S.Biagio visse in Anatolia nel III°-IV° secolo. Pare che fosse medico e vescovo a Sebaste (Cappadocia). Morì durante la persecuzione di Licinio nel 316 D.C. E’ considerato il patrono dei cardatori perché martirizzato in carcere con pettini simili a quelli che si usano per cardare la lana, mediante i quali gli fu strappata la carne, senza per altro giungere all’abiura dei principi cristiani.

Che cosa c’entra S.Biagio con le apnee notturne?

La sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS) è una malattia caratterizzata da episodi ricorrenti di collasso delle vie aeree superiori, in particolare del faringe, durante il sonno. Quindi la sospensione temporanea del flusso d’aria che caratterizza le apnee non si verifica a livello polmonare, ma bensì a livello della gola. Il faringe è infatti un tubo muscolare collassabile, che in effetti si restringe fino alla chiusura di notte, in coloro che soffrono appunto di apnee ostruttive del sonno. Questo determina, come conseguenza funzionale, uno stato di ipossia intermittente, cioè una condizione soggettiva per cui periodicamente, durante il riposo notturno, l’organismo viene sottoposto allo stress di vedere limitato o annullato l’apporto di ossigeno ai tessuti. Ecco perché la OSAS si correla statisticamente con un grande numero di patologie, in particolare neurologiche e cardiovascolari (ictus cerebrale, infarto acuto del miocardio, fibrillazione atriale, ipertensione arteriosa ecc ..). Ed ecco perché è importante riconoscerla e curarla per tempo. L’apnea ostruttiva nel sonno è un disturbo molto frequente: si stima che interessi il 9% della popolazione femminile di mezza età, e il 24% della popolazione maschile. Tuttavia solo un nucleo esiguo di questi soggetti viene riconosciuto e diagnosticato come apnoico. Per una diagnosi corretta di OSAS è sufficiente un monitoraggio cardiorespiratorio completo, che si può facilmente effettuare a domicilio attraverso l’utilizzo di un polisonnigrafo portatile di ultima generazione.

Ecco perché, infine, è indispensabile affidarsi ad un medico esperto in disturbi respiratori del sonno e in OSAS.

Che S.Biagio ci aiuti!
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