Insonnia e disturbi del sonno: le cause
Oltre alla difficoltà nel prendere sonno e ai risvegli precoci al mattino, altri disturbi possono influire sul riposo notturno:
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Eccessiva sonnolenza diurna
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Russamento e Sindrome delle apnee ostruttive (OSAS) – il 24 % della popolazione maschile soffre di russamento ( tra il 2% ed il 4% nella forma grave)
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Bruxismo
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Sindrome delle gambe senza riposo – il 10% della popolazione ne soffre
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Epilessia notturna
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Sonnambulismo-il 15-30% della popolazione dei bambini ha sperimentato almeno una volta un episodio di sonnambulismo (6% dei quali presenta episodi ricorrenti).
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Insonnia
L’insonnia
è un disturbo molto comune. Essa non coinvolge soltanto la notte, ma tutta la giornata, ed è caratterizzata dall’incapacità di addormentarsi anche quando se ne avverte la necessità. Si tratta di una problematica molto complessa che si ripercuote nell’arco delle 24 ore. Solitamente chi denuncia di soffrire di insonnia avverte: difficoltà nell’addormentarsi, si risveglia spesso durante la notte, ha un risveglio precoce al mattino, una qualità del sonno molto bassa (viene percepito come scarsamente rigenerante ). In chi soffre di insonnia sono spesso presenti anche sintomi diurni quali:-
spossatezza
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disturbi della memoria e di concentrazione
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depressione
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ansia
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sonnolenza persistente.
Insonnia:
cause principali Le cause dell'insonnia possono essere di:-
ORIGINE GENETICA
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ORIGINE PSICOLOGICA come ansia, depressione e stress
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ORIGINE FISICA dovuta a malattie o dolori fisici.
Insonnia: diagnosi
È nella maggior parte dei casi il medico di medicina generale che effettua la diagnosi di insonnia. Conseguentemente il paziente verrà indirizzato ad una visita specialistica per disturbi del sonno, specie quando la condizione è complessa. Per condizione complessa si intende che un paziente non risponde alle terapie farmacologiche oppure quando si ravvede la concomitanza di una patologia come l’apnea notturna, per la quale può essere indicata la funzione di esami strumentali specifici come la polisonnografia.EDS - eccessiva
SONNOLENZA DIURNA O IPERINSONNIA La sonnolenza è il mezzo che il nostro cervello usa per comunicare la necessità di dormire. È un bisogno fisiologico ed è una sensazione soggettiva. Quando questo impulso viene trasmesso frequentemente durante il giorno si parla di EDS ovvero di eccessiva sonnolenza che rappresenta l’incapacità di restare svegli durante le ore diurne ed è quindi una condizione patologica. Si manifesta con involontari momenti di ottundimento o di vero e proprio addormentamento qualora la situazione preveda una certa dose di attenzione. L’EDS viene classificata in: LIEVE: si verifica in situazioni cui la concentrazione richiesta e modesta (ad esempio leggendo un libro guardando la televisione) MODERATA O SEVERA quando interviene in attività non monotone quali parlare guidare o lavorare. Questo può esporre sia il soggetto che l'ambiente circostante a conseguenze pericolose. Le cause dell’iperinsonnia possono essere diverse:-
stili di vita non adeguati
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condizioni patologiche
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compresenza di disturbi del sonno di diversa natura. La presenza di più cause concorre ad un quadro di iperinsonnia diurna.
Insonnia e disturbi del sonno: rimedi
Il rimedio principe è individuare la causa che provoca il disturbo, capire se può essere rimossa e quindi valutare se si tratta di un problema occasionale o cronico. Prima di pensare ad una terapia farmacologica, qui di seguito troverete degli accorgimenti per una buona “igiene del sonno”:-
coricarsi e svegliarsi sempre alla stessa ora, se possibile, anche nel fine settimana;
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la camera da letto va usata per dormire, evitando se possibile di guardare la televisione o mangiare a letto;
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ridurre per quanto possibile il consumo di alcool, caffeina e nicotina nell’arco della giornata;
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praticare attività fisica quotidianamente, ma non nelle 3-4 ore prima di coricarsi;
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esporsi regolarmente alla luce del sole perché così si favorisce il corretto ritmo circadiano.
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alcune faticano ad addormentarsi, ma poi dormono regolarmente;
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alcune hanno difficoltà a mantenere un sonno costante e continuativo;
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altre tendono a svegliarsi molto presto al mattino, non riuscendo più ad addormentarsi (in quest’ultimo caso il problema può essere legato ad una forma depressiva e probabilmente è meglio ricorrere ad un antidepressivo piuttosto che un ipnoinducente).
Insonnia e disturbi del sonno: cambiamenti relativi all’età
L’invecchiamento comporta una riduzione dell’attività, di conseguenza le persone si stancano meno e diventa per loro più difficile addormentarsi. Se la persona anziana si trasferisce in una casa di riposo o presso il domicilio di un parente potrebbe non avere più il controllo su aspetti fisici come la temperatura o i livelli di rumore. Il disagio che ne deriva potrebbe rendere il sonno più difficoltoso. Con la riduzione dell’esposizione al sole si altera il ritmo circadiano e quindi un’alterazione del ritmo del sonno. L’invecchiamento provoca una riduzione della produzione di melatonina con conseguente alterazione del sonno profondo. Questi cambiamenti non indicano un disturbo di per sé ma possono rendere difficile l’attività durante il giorno. La “pennichella” del pomeriggio può compensare la mancanza di sonno durante la notte ma può ritardare ulteriormente l’addormentamento. Si può prendere dei provvedimenti come ad esempio:-
rimanere attivi
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passare più tempo all’aria aperta
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evitare cibi e bevande che possano interferire con il sonno (caffeina o alcol)
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svegliarsi ed addormentarsi il più possibile ad orari regolari
conclusioni
Riservarsi un adeguato riposo notturno non deve quindi essere considerata una perdita di tempo, ma un investimento necessario per preservare un buon stato di salute.…Quale tremenda e sciagurata guerra È quella ch’io più spesso Con lui vo conducendo. Col sonno dico, e delirando fuggo L’ore che gli appartengono… ( Il sole a picco – Vincenzo Cardarelli)